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In questi giorni lo abbiamo sentito ripetere piu volte dal nuovo Presidente del Consiglio Matteo Renzi: Ripartiamo dalla scuola. Bravo Matteo, hai colpito nel segno per oltrepassare questa crisi dobbiamo cercare di risolvere la crisi piu velata, la nostra crisi culturale. La cultura si crea in due posti, nella famiglia e nella scuola, e per scuola intendo cominciando dalla scuola dell'infanzia dove i bambini si approcciano al mondo del gioco, delle regole e dell'insegnamento. Un percorso ambizioso ma obbligato nel quale tutti dobbiamo fare la nostra parte, genitori, insegnanti e voi politici.

Ma come mettere in atto una riforma della scuola che possa nel lungo termine influenzare l'andamento del nostro paese per tornare un paese leader e non un paese/museo da svendere?  E pensare che a volte (in verità l'Italia dovrebbe imparare a farlo spesso) basta guardarci attorno, copiare quello che altri hanno gia fatto, senza però usarlo solo come spot elettorale.

Porto come esempio la riforma scolastica fatta in Polonia quark racconta la riforma scolastica della Polonia  e dove potete farvi un idea di cosa potremmo provare a fare.

La Polonia nel picco del suo boom Economico, sta riscuotendo a livello mondiale dei successi dovuti alla conduzione e gestione del suo sistema scolastico. I ragazzi polacchi sono risultati i migliori studenti a livello mondiale. E si diventa ottimi studenti se affianco si hanno degli eccellenti allenatori e gli strumenti ottimali per allenarsi. Gli allenatori sono i coach della vita, genitori, Insegnanti, figure di sostegno. Gli strumenti sono le materie, la scuola, le gestione del tempo, l'ottimizzazione degli spazi, la tecnologia, la consapevolezza del mondo del lavoro. Per potere eccellere tutte queste figure devono essere incentivate, quindi non solo gli studenti, ma anche docenti, consulenti e gli stessi strumenti devono essere ottimizzati. L'azione educativa sociale inizia già in tenera età con l'inserimento dei bambini nelle scuole primarie e continua per tutto il percorso scolastico in modo continuo e coerente.

Scuola materna: Sin dalla tenera età vengono insegnate le regole sociali e addirittura economiche; ad esempio viene consegnata ai bambini una sorta di carta bancomat per insegnare l'economia che imparano ad utilizzare con un bancomat a scuola realizzato per loro e imparano i primi rudimenti di economia e l'arte del risparmio e del valore economico. Questo risulta fondamentale specialmente in un paese  dove il valore economico viene generato dalle imprese del manifatturiero in primis. I bambini sanno già capire a 4 anni il valore del denaro, come risparmiare e a cosa serve. E per fare capire che i soldi del bancomat non sono nel muro ma che bisogna lavorare e risparmiare per poterli riutilizzare.

Scuola primaria: L'azione dei docenti è supportata dai genitori che si scambiano dati e informazioni. La condivisione tra i coach della vita in questa fase è determinante. La lingua inglese ed italiana viene sviluppata. Il ruolo dei docenti e il lavoro di squadra e anche lo spirito di iniziativa viene potenziato.

Scuola media: E' stata ad esempio inventato un gioco di ruolo a supporto della matematica. Si chiama " Matematica senza Confini" e i docenti insegnano tecniche di creatività matematica, logica ed elasticità mentale attraverso l'origami e i giochi degli scacchi.

Scuola superiore: Si segue con coerenza tutto il percorso scolastico fatto, si perfeziona la lingua inglese ed italiana, si seguono corsi di economia domestica, economia del bilancio ed educazione civica e stradale. Inoltre gli esami di stato vengono svolti con la massima neutralità. Il foglio d'esame giunge alla sede d"esame anonimo classificato solo da un codice numerico. Prima dell'esame viene fornito agli studenti un codice matematico che lo stesso dovrà attaccare sul foglio d'esame corrispondente. Finito l'esame i fogli vengono impacchettati e mandati ad una commissione esterna che li esamina. Tutto ciò serve per evitare fughe di notizie, favoritismi o sfavoritismi. Lo studente viene valutato in modo obiettivo solo sul contenuto dell'esame.

Indipendenza degli istituti: In Polonia gli istituti scolastici sono indipendenti e il dirigente scolastico decidono il programma insieme ai docenti in base al livello degli studenti. Inoltre i direttori hanno piena autonomia per licenziamenti e assunzioni in rispetto alle normative del lavoro.

La Polonia uscita da una grossissima crisi culturale e storica, dimostra com'è possibile potersi reinventare investendo risorse sui ragazzi, i docenti, i consulenti e l'educazione riscuotendo un successo evidente e mondiale. Molte di queste azioni si potrebbero facilmente adottare anche negli istituti italiani. Certo è che il primo passo è stabilire quali sono per il nostro governo le priorità del paese per poter destinare i fondi in specifici comparti. Ma l'educazione, la cultura e l'insegnamento ai giovani di un mestiere e del rispetto alle regole, l'incentivo dei docenti che lavorano,  rimane una delle principali priorità.

Prima però caro Matteo, informa l'Europa che quando parla con un direttore del Ministero dell'istruzione è uno dei 300 direttori, di al Ministro Giannini che quando parla di meritocrazia e di cambiamento deve vedersela con le 1200 persone che popolano il Ministero dell'istruzione, che a mio avviso e in verità anche dell'ex ministro Profumo, (si è confidato con me una sera a cena) non hanno nessuna intenzione di cambiare.

Io come molte persone, la mia parte la faccio, come genitore, come imprenditore come cittadino ora tocca veramente a voi.

Marco.